Di che spezia stiamo parlando?
La curcuma è una spezia di colore giallo intenso ricavata dall’omonima pianta Curcuma (in inglese chiamata Turmeric), di cui si utilizza principalmente il fusto sotterraneo, detto rizoma, che facendo da organo di riserva della pianta, contiene numerose sostanze nutritive.
Le caratteristiche della pianta
Tale pianta cresce bene in un clima temperato caldo in luoghi con precipitazioni frequenti, è fortemente diffusa in Asia del Sud. Ne esistono diverse specie, la più famosa e utilizzata in ambito fitoterapico è la Curcuma Longa o curcuma domestica, ma non vanno dimenticate anche la curcuma xanthorrhiza e la Curcuma zeodaria.
Proprietà nutrizionali
La curcuma viene fortemente utilizzata in ambito salutistico per numerose e preziose proprietà:
1) Aiuta fortemente la digestione e ad eliminare quei disturbi legati all’intestino come il meteorismo e la flatulenza
2) Sostiene la salute del fegato favorendo la produzione di bile ed eliminando il colesterolo in eccesso
3) Svolge una potente azione antinfiammatoria
4) E’ un antibatterico e antivirale naturale, ha una forte potere antiossidante
5) Infine possiede notevoli proprietà cicatrizzanti
Componenti biochimici
La curcuma possiede dei composti chimici detti curcuminoidi(tra cui il più importante la curcumina), che insieme agli oli essenziali, rendono tale pianta tanto preziosa per la nostra salute. I curcuminoidi sono dei polifenoli normalmente insolubili in acqua e poco solubili nei grassi, sono sostanze instabili che possono degradare sia per l’esposizione ai raggi UV, sia con pH neutro o alcalino (≥ 7). Tutte caratteristiche poco compatibili con molti potenziali utilizzi farmacologici, per questo motivo sono stati sviluppati alcuni curcuminoidi di sintesi che non presentino tali limiti e che possano mantenere ogni attività fisiologica.
La sinergia degli elementi
Secondo numerosi studi scientifici l’effetto benefico della curcuma viene nettamente ampliato dalla sua associazione con la piperina, altro principio attivo, presente nella pianta del pepe, poiché può aumentarne la biodisponibilità fino al 2000%. Si è anche osservato che l’assorbimento della curcumina migliora in presenza delle altre componenti della curcuma, mentre peggiora nell’assunzione in forma isolata.
La curcuma in cucina
Se non viene sfruttata fresca, la curcuma può essere bollita, all’incirca per 30 minuti, seccata in forno e poi resa in polvere. E’ qui che assume il suo caratteristico colore giallo vivo.
Veniva sfruttata fin dall’antichità nella cucina indiana e pakistana, andando a costituire l’elemento principale dei diversi tipi di curry; ultimamente inizia a prendere piede e ad essere utilizzata spesso anche nelle nostre cucine.
La curcumina, il principio attivo della curcuma, ha un sapore piccante, leggermente amarognolo e un odore simile alla senape. E’ piacevolmente abbinabile alla verdura e alla carne.
Per la sua capacità colorante (di giallo), la curcuma è conosciuta anche come “zafferano d’India”; infatti, il principio attivo di queste piante, ovvero la curcumina, viene spesso utilizzato come colorante alimentare naturale (E100), anche se il suo costo elevato ne limita fortemente l’impiego.
Consigli utili
“Un cucchiaio al giorno leva il medico di torno!” L’assunzione regolare di curcuma ci permette di abbassare fortemente i livelli infiammatori del nostro corpo, riduce quindi anche i dolori legati ad esse (dolori di tipo articolare ad esempio). Rinforzando il sistema antiossidante dell’organismo ci rende più forti e resistenti alle comuni malattie come raffreddore ed influenza.
Non contenti ci agevola durante la digestione e aiuta il corpo a disintossicarsi dagli elementi negativi, proteggendo il fegato!
Infine ha un impatto positivo anche sul sistema nervoso: aiuta ad avere più memoria e mantenere in salute il cervello, organo delicatissimo.
Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista
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