L’infiammazione delle emorroidi è un problema comune e abbastanza fastidioso di cui spesso si fa fatica a parlare, per vergogna o per timore.
Un po’ di anatomia
Erroneamente si parla di emorroidi per descrivere una situazione patologica, invece quest’ultime sono, nella normalità, delle strutture altamente vascolarizzate del canale anale che giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento della continenza fecale.
Solo quando esse si infiammano o si gonfiano e creano dolore causano una sindrome, conosciuta come malattia emorroidaria, alla quale spesso ci si riferisce, nel linguaggio comune, con lo stesso termine emorroidi.
La patologia
La sindrome emorroidaria, a seconda dell’entità, è suddivisibile in quattro gradi diversi: dal primo meno grave, al quarto più intenso e doloroso.
Tra i sintomi più comuni vi sono sanguinamento, prurito, prolasso, gonfiore e secrezione. Tuttavia in alcuni casi le emorroidi possono risultare del tutto asintomatiche. Il sanguinamento, presente in circa nell’80% dei casi, è senza dubbio il disturbo più frequente.
Le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari e sono formate da un intricato sistema di vasi arteriosi e venosi.
Quando, in queste strutture, si creano delle alterazioni del tono delle pareti dei vasi, si formano dei tipici ingrossamenti nodulari che caratterizzano appunto la patologia emorroidea.
Perché si infiammano?
Come anticipato nell’introduzione i fastidi legati all’emorroidi sono piuttosto comuni e sembrano comparire almeno una volta nella vita, nel 90% della popolazione.
Il problema si manifesta con uguale frequenza in entrambi i sessi, anche se dobbiamo tenere presente che nelle donne in gravidanza il rischio è superiore. Durante questo periodo sono infatti diversi i fattori che possono influire sulla comparsa o sull’aggravarsi della patologia emorroidaria. Tra i principali troviamo:
– Alterazioni ormonali che influiscono direttamente sul tessuto vascolare
– Effetto meccanico dovuto alla presenza del feto
– Drastico aumento della pressione intraddominale durante il parto
Come fascia di età, quella che è maggiormente colpita è quella che va dai 45 ai 65 anni circa e con l’invecchiamento la situazione tende a peggiorare.
Le cause che determinano lo sviluppo di tale patologia, sono molteplici e differenti fra loro. Spesso una condizione di stipsi, a causa della quale si fa fatica ad andare di corpo e le feci di solito sono particolarmente dure, potrebbe comportare un ingrossamento ed un’infiammazioni delle emorroidi.
Tra le cause possiamo trovare anche una condizione contraria di diarrea cronica, per colpa della quale l’acidità, provocata dalle frequenti scariche, porta lo stesso ad uno stato infiammatorio.
Inoltre anche la sedentarietà, l’eccessivo consumo di alcolici e di nicotina, sforzi eccessivi, l’abuso di lassativi, una scorretta alimentazione possono scatenare o aggravare tale disturbo.
Le emorroidi e lo stress, che legame c’è?
Quando affrontiamo un forte periodo di stress, il nostro corpo cerca di far fronte ad esso nel migliore dei modi e per farlo sfrutta numerose sostanze nutrizionali, fondamentali per permettere il corretto svolgimento di ogni reazione metabolica.
Entrando più nello specifico in fase di stress, l’organismo produce elevati livelli di adrenalina, cortisolo e altri ormoni che ci permettono di avere sempre molte energie, di essere lucidi e concentrati, di non farci sentire la stanchezza e la pressione psicologica, ormoni che ci rendono più attivi e reattivi.
Durante una fase di stress però, tutte quelle funzionalità corporee, che non vengono considerate “urgenti” ed essenziali dal nostro corpo, vengono messe in disparte e svolte sotto “risparmio energetico”. Inoltre l’organismo riposando meno non riesce ad avere il tempo sufficiente per riparare i piccoli danni che si creano a livello cellulare.
Appena questo periodo termina, il fisico “ci presenta il conto” entrando in una fase ben specifica detta di riparazione, durante la quale l’organismo porta alla luce tutto il sonno arretrato, la stanchezza accumulata e si debilita. Durante la fase di riparazione è possibile dunque essere più soggetti ad infiammazioni, come ad esempio quella relativa alle emorroidi.
Ed è qui che diventa chiaro il legame tra stress e la sindrome emorroidaria: a volte quest’ultima potrebbe essere legata ad un’intensa fase di riparazione che si scatena in seguito ad un forte stress.
Come si possono gestire le emorroidi?
E’ possibile aiutare il corpo ad affrontare questa patologia fornendogli quelli che sono gli elementi fondamentali per attuare un corretto processo di riparazione. Infatti il corpo ha bisogno di molte sostanze nutrizionali per poter sistemare i tessuti danneggiati, rinforzare il sistema immunitario in modo che quest’ultimo contrasti l’infiammazione. Quali sono?
Vitamina C: questa è un potente antiossidante e la sua azione antinfiammatoria è necessaria per alleviare i sintomi fastidiosi delle emorroidi. Per fare in modo che il corpo l’assimili al meglio è consigliabile associarla agli aminoacidi prolina e lisina.
Vitamina D: Anch’essa interviene con la sua ottima capacità antinfiammatoria. Ad agevolarne l’assorbimento intervengono cofattori come il magnesio e la vitamina K2.
Magnesio: Oltre ad essere un cofattore della vitamina D, questa sostanza aiuta a regolarizzare la funzione intestinale
Cos’è più indicato mangiare?
In caso di emorroidi è importante mangiare molta verdura e una dose giusta, ma non eccessiva di cereali integrali. Questi alimenti infatti sono ricchi di fibre insolubili, le quali assorbono molta acqua per essere digerite e comportano quindi la formazione di feci morbide, che aiutano a loro volta la motilità intestinale.
Al contrario è consigliabile non mangiare troppa frutta e legumi, perché costituiti invece da tanta fibra solubile.
Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista
Salve ho 22 anni e da quando ho partorito due anni fa ho le emorroidi..all’inizio mi davano solo fastidio ma ultimamente almeno una volta al giorno sanguinano. Dura pochi secondi però è molto fastidio soprattutto per quando devo uscire. Sto ancora allattando e oltre ad una pomata non posso prendere, nulla.. sono molto attenta all’alimentazione e faccio molto movimento..al contrario però sono molto stressa. Cosa mi consiglia di fare? Non ne posso. Più
Buonasera Jessica,
Un consiglio potrebbe essere quello di utilizzare le gocce di vitamina E direttamente in situ, ossia massaggiare delicatamente la zona dopo aver apposto qualche goccia di vitamina E (che è disciolta in soluzione oleosa). Può trovarla in farmacia o in erboristeria. Questa ha un forte potere riparatore e antiossidante per rimarginare le eventuali ragadi e ferite che si formano. Inoltre deve cercare di bere molta molta acqua per non rendere difficoltoso lo svuotamento intestinale e con lo stesso scopo mangiare molta verdura (soprattutto cotta) e un po’ di fibre. Infine dal punto di vista di integrazione potrebbero rivelarsi preziosi: vitamina C, magnesio e il My Antistress per gestire al meglio lo stress.