Quante volte ti è capitato di sentir parlare di calorie? “Questo alimento è ipocalorico” oppure “questa merendina ha un sacco di calorie!” o ancora “le calorie giornaliere consigliate sono…”, in realtà sappiamo bene cosa sono le calorie?
Cosa si intende per caloria?
La caloria è un’unità di misura dell’energia, usata in ambito termodinamico. In termini più semplici possibili è la quantità di energia necessaria per alzare la temperatura di 1° grado centigrado di 1g di acqua distillata.
Voi penserete ora, qual è il legame delle calorie col cibo? Spieghiamolo subito.
In biologia più che far riferimento alla caloria si prende in considerazione come unità di misura la Kilocaloria o “grande caloria” (kcal), ossia, con lo stesso ragionamento visto poca fa, la quantità di energia che serve per innalzare la temperatura di un grado centigrado di 1kg di acqua distillata, quindi esattamente l’equivalente di 1000 calorie.
Questa unità di misura serve per definire l’apporto energetico di un alimento. Partiamo ancora più dal principio…
Qualsiasi cibo o bevanda che introduciamo nel nostro corpo, una volta assimilati, vengono trasformati in energia per permettere al nostro organismo di svolgere tutte sue funzioni. E’ così che noi riusciamo a concentrarci, a ragionare, a correre, fare attività fisica e qualsiasi altra attività che caratterizza la nostra quotidianità.
Detto questo, come esistono diversi tipi di carburante per le automobili, esistono anche diversi cibi che danno un contributo diverso in termini di energia e questo viene valutato in termini di kcal.
Il cibo e le calorie
Inizialmente il primo alimento preso in considerazione per studiarne l’apporto energetico è stato lo zucchero, elemento più facile da assimilare in assoluto per l’uomo.
Poi sono stati definiti gli apporti energetici di tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi):
– 1g di carboidrati sviluppa 3,8 kcal
– 1g di proteine sviluppa 4,0 kcal
– 1g di lipidi (grassi) sviluppa 9,3 kcal
In questo modo è stato possibile successivamente studiare il contenuto di kcal per ogni alimento in base alla sua composizione.
Le diete ipocaloriche
Il concetto di kcal è stato, ed è tuttora, altamente utilizzato per inquadrare possibili piani alimentare con lo scopo di dimagrire. La convinzione infatti è quella di poter gestire il peso corporeo valutando le combinazioni e le quantità di alimenti per lo più da un punto di vista energetico.
Spesso anche in casi di obesità, diabete o altre sindromi metaboliche la dieta ipocalorica (caratterizzata da un basso apporto energetico e quindi poche kcal) è ampiamente sfruttata.
Che vantaggi e svantaggi ha?
Il fattore positivo di questa tipologia di dieta, anche conosciuta come “low calorie diet” è che permette di perdere bruscamente peso nel breve tempo e quindi vedere effetti immediati.
Si può però affermare che come tipologia di dieta nel tempo “ha fallito” poiché è stato dimostrato non funzionare a lungo termine. Perché?
Un piano ipocalorico ha la necessità di avere alle spalle una prescrizione dietetica, deve essere quindi redatta e seguita in maniera precisa, questo comporta da parte del paziente un continuo impegno nel pesare gli alimenti e nell’essere sempre molto selettivo. Ciò influisce sulla psiche della persona e su come poi si approccia, per lo più negativamente, alla dieta.
Ciò che si è visto è che un paziente perde la pazienza e la motivazione per continuare. Inoltre il più delle volte non si tratta di un piano alimentare soddisfacente e saziante, appunto perché molto restrittivo.
Il concetto di caloria è ormai antiquato?
Bisogna ammettere che basare le proprie abitudini alimentari solo ed esclusivamente sulle calorie dei cibi è limitativo e scorretto; infatti va detto che al giorno d’oggi la maggior parte dei cibi che ci circondano sono industrialmente molto elaborati, ricchi di conservanti, additivi, addensanti, emulsionanti, coloranti e chi più ne ha più ne metta. In realtà queste lavorazioni fanno acquisire all’alimento numerose calorie e pochi nutrienti.
Quindi possiamo affermare che solitamente il cibo che mangiamo è tanto calorico, ma povero di sostanze essenziali per il nostro benessere. Basarsi SOLO sulle calorie non è solamente un concetto antiquato, ma addirittura fuorviante! E’ un ragionamento incompleto..
Che conclusioni possiamo trarre?
L’apporto energetico di un alimento è un dato importante, tuttavia non essenziale ed assoluto.
E’ di fondamentale importanza cercare il più possibile di mangiare alimenti meno lavorati e più naturali, verdura e frutta di stagione con lo scopo non solo di “saziarti” ma anche di “nutrirti”. Pur seguendo una dieta molto varia, non sottovalutare la qualità della materia prima, limita la farina bianca e lo zucchero, prediligi invece i cereali integrali.
Infine non escludere la possibilità di integrare eventuali carenze nutrizionali con un multivitaminico ben proporzionato e completo.
Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista
PS: Se ti ha colpito l’articolo o vorresti approfondire l’argomento lascia pure un commento qui sotto e dicci cosa ne pensi
grazie e stato molto completo come concetto.