L’equitazione: uno sport poco comune ma molto seguito, sia in Italia che nel mondo.
L’equitazione è una disciplina che, com’è noto, presuppone un intenso e meraviglioso rapporto con l’altro protagonista di questo sport, ovvero il cavallo.
Tra conducente e cavallo si instaura, infatti, un rapporto di complicità e fiducia difficile da spiegare a parole. L’equitazione non deve essere vista come una mera gara di corsa in sella ad una bestia, perché è una disciplina che ha radici molto antiche e che si colloca in un passato remoto, quando l’uomo iniziò a servirsi dei cavalli per trasportare merci e per viaggiare.
Lo sfruttamento degli animali è sempre da condannare, ecco perché tra le monte olimpioniche è sempre previsto un check veterinario a intervalli durante le gare. In alcune tipologie di gara i check sono disposti ad intervalli fissi e sono strettamente obbligatori.
Un piccolo cenno storico sull’equitazione
Il primo momento di cui si ha traccia dell’utilizzo del cavallo come mezzo di trasporto umano e di merci risale probabilmente al periodo del grande Impero Romano e della Grecia. Difatti il cavallo era il mezzo più importante per gli spostamenti ma anche per l’esercito, ove partecipava in qualità di fanteria. Di secolo in secolo l’equitazione è diventata fondamentale sino all’invenzione dell’automobile e ha permesso per lungo tempo al genere umano di affrontare lunghi viaggi e di combattere sanguinose guerre.
L’andare a cavallo ha contraddistinto, in passato, l’appartenenza ad una èlite aristocratica, quella cavalleresca appunto. I cavalieri nella storia sono stati uomini valorosi e coraggiosi, vicini al Re e alle sue decisioni ed anche alla sua morte. Il mito del cavallo ha viaggiato oltre i secoli, fino a quando è diventato un vero e proprio sport seguito ed apprezzato nel mondo.L’equitazione moderna si distingue per tipi di monta e andatura, ma non solo…
A variare sono anche i metodi di comunicazione con il cavallo da parte del conducente in base alle funzioni che questi svolgono e in base anche al tipo di razza. Quanto ai tipi di monta, questa si distingue in monta da lavoro, monta sportiva (detta anche italiana o inglese) e monta classica.
La Monta da lavoro
La prima contraddistingue la monta legata ad attività di trasporto o di allevamento del bestiame. Fanno parte di questa tipologia la monta western, quella argentina e spagnola e quella maremmana, derivante dai butteri maremmani. Quest’ultima è legata al cavallo maremmano utilizzato per il pascolo del bestiame.
La monta Sportiva
Questa è quella che più ci interessa in questa sede, perché è quella legata alle competizioni sportive agonistiche e olimpioniche. Di questa monta fanno parte il Dressage (cioè la gara di addestramento dove conducente e cavallo eseguono esercizi e movimenti geometrici in un campo rettangolare), il salto ad ostacoli, l’endurance (cioè le gare di resistenza in cui solitamente gareggiano razze di cavallo arabo o anglo-arabo per percorsi che arrivano fino a 160 km), il cross-country (cioè una gara di velocità ad ostacoli naturali o artificiali su lunghe distanze) ed il concorso completo che è una disciplina olimpionica caratterizzata dal superamento di prove come appunto alcune dei tipi di monta appena menzionati. Anche l’andatura è un fattore di caratterizzazione dell’equitazione.
Principalmente esistono tre andature, cioè il passo, il trotto e il galoppo.
- Il passo è un’andatura lenta, simmetrica e basculata. Le ragioni risiedono nel tipo di appoggio delle zampe anteriori, a intervalli regolari alternati da movimenti verticali del collo del cavallo utili a spingersi in avanti.
- Il trotto è un tipo di andatura a due tempi, più veloce del passo, dove il conducente alza e abbassa il bacino regolarmente, oppure segue con lo stesso l’andamento del cavallo.
- Il galoppo, infine, è l’andatura più veloce ma anche quella più naturale. Un cavallo al galoppo può raggiungere in pochi minuti e per tempi limitati fino ai 70 kilometri orari.L’equitazione e il rapporto con il cavalloCome ho già anticipato, l’equitazione è da considerarsi come un rapporto intenso tra conducente e cavallo.
Se desiderate iniziare questa disciplina dovrete mettere in conto il lato economico, trattandosi di un’attività impegnativa e dispendiosa. Oltre a ciò bisogna avere una certa predisposizione per gli animali e per la natura. Andare a cavallo significa prendersi cura dell’animale, della sua alimentazione e del suo pelo ma anche della sua salute fisica e mentale. Nella monta sportiva, per comunicare con il cavallo è previsto un sistema di comunicazione particolare fatto di stimoli.
Aiuti primari, secondari e sussidiari
Esistono aiuti di tipo primario come la posizione e l’assetto del fantino, oltre che il tono della voce nell’impartire i comandi. Tra gli aiuti detti “secondari” rientrano l’utilizzo di gambe e mani, utili a correggere l’assetto e la direzione dell’animale. Infine esistono gli aiuti sussidiari, ovvero speroni, frustini e redini.
Comandi di questo tipo non devono mai prescindere dal rispetto dell’animale e, sebbene molti cavalli dei maneggi siano già addestrati, l’ascolto del conducente da parte dell’animale non è da dare per scontato ed è subordinato ad un certo grado di allenamento ed esperienza.
Ricordate inoltre che il fisico del conducente è importante in relazione al peso e alla su agilità, perché praticare equitazione richiede prontezza e forza fisica in un corpo ben allenato e tonico. I benefici, oltre a quelli legati al rapporto con un animale meraviglioso, riguardano soprattutto la possibilità di godere dell’aria aperta.
Silvia Ciuffetelli
Sport-Addicted
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